La gestione dei carichi sul tetto costituisce uno degli elementi fondamentali nella realizzazione di impianti fotovoltaici su tetti piani: per questo i sistemi di supporto rivestono un ruolo centrale, sia per la sicurezza degli edifici che per l’affidabilità e la tenuta delle installazioni.

Quanto pesa una zavorra? Quali parametri tenere in considerazione in fase di progetto? Sia per chi si occupa di progettazione che per chi opera nel campo dell’installazione, gestire i pesi richiede attenzione, precisione e professionalità. Il peso delle strutture per impianti fotovoltaici rappresenta infatti un dato fondamentale per almeno due motivi: da un lato la sicurezza dell’edificio, dall’altro la tenuta dell’impianto.

Il peso apportato dai sistemi di ancoraggio deve infatti garantire il rispetto dei limiti di carico degli edifici sui quali viene installato l’impianto, ma anche assicurare ai pannelli fotovoltaici il più alto livello di resistenza agli agenti atmosferici. Il peso delle strutture dovrà cioè superare un “peso minimo” – sotto il quale le sollecitazioni del vento potrebbero provocare danni ai componenti dell’impianto – senza oltrepassare però un “peso massimo”, oltre il quale il carico sulla copertura potrebbe richiedere ulteriori verifiche sismiche o provocare seri danni alla struttura dell’edificio. Il carico adeguato dell’impianto dovrà quindi essere valutato all’interno di questo range.

Parola d’ordine: modulabilità

Per offrire a progettisti e installatori una soluzione flessibile e adatta a qualunque esigenza, è fondamentale poter contare su una gamma di strutture per pannelli fotovoltaici semplici e modulabili, in cui il fattore peso può essere variato rapidamente a seconda della tipologia di edificio e ai requisiti dell’impianto. Per questo, la gamma di zavorre per fotovoltaico Sun Ballast include oltre 40 diversi modelli con inclinazioni, pesi e configurazioni variabili, e offre la possibilità non solo di selezionare il sistema di montaggio più adatto a ogni specifica situazione, ma anche di modularne rapidamente il peso attraverso l’utilizzo di alcuni semplici accessori come i pesi supplementari U-Block (da 15 e 30Kg) e la speciale canala in cemento Cablowind.

I vantaggi dei sistemi reticolari

Brevettati per la prima volta quasi dieci anni fa da Sun Ballast, i sistemi zavorrati reticolari offrono agli impianti fotovoltaici numerosi vantaggi: il collegamento delle strutture in un’unica rete collaborante consente infatti di raggiungere un livello di resistenza al vento estremamente elevato, senza però gravare eccessivamente sulla copertura dell’edificio. La forza del vento, infatti, non agisce sul singolo pannello o sulla singola struttura, ma viene ripartita sull’intera rete di zavorre. In questo modo tenuta e stabilità sono garantite, ed è possibile utilizzare zavorre più leggere senza compromettere in alcun modo la sicurezza dell’installazione. Queste caratteristiche hanno reso il sistema Connect di Sun Ballast una delle soluzioni più impiegate sui tetti piani con limiti di carico: il peso al metro quadro risulta infatti mediamente inferiore ai 20 Kg/mq, e la distribuzione ben bilanciata dei carichi incrementa ulteriormente la sicurezza dell’installazione.

Accanto al sistema Connect – utilizzato da migliaia di progettisti e installatori – la gamma Sun Ballast include oggi altri due sistemi reticolari: Industrial-XL e EasyWest. Progettato per supportare senza difficoltà anche i pannelli più grandi (anche oltre i 2300mm di lunghezza), il sistema Industrial-XL riprende la configurazione a reticolo del sistema Connect, offrendo però ai moduli un fissaggio sul lato lungo con disposizione portrait: in questo modo, è possibile ottimizzare al massimo il rendimento dei moduli half-cut, assicurandone al contempo un’altissima resistenza al vento, riducendo il numero di zavorre necessarie per l’impianto, distribuendo al meglio i carichi sul tetto, e garantendo – come per tutti i sistemi di montaggio per tetti piani Sun Ballast – una posa semplice, precisa e veloce.